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E D'Alema disse a Sallusti, "vada a farsi fottere"

5 Maggio 2010

Prendi una notizia, come per esempio quella che ha messo nell’angolo l’ex ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola di cui, come mi ha scritto quella fine umorista di zia Marta, ora almeno in parte si capisce di “quale” sviluppo economico si occupasse.
Prendi un dibattito televisivo, come per esempio la puntata di Ballarò di ieri sera, aperta come sempre da Crozza e i suoi interrogativi («ma…  Scajola… che minchia ha fatto come ministro in questi due anni?»), puntata in cui tra gli altri erano ospiti D’Alema, Renzi, Lupi, Granata, Padellaro e quel gran simpaticone di Nosferat… Sallusti, vicedirettore di quel libro di storia(cce) a fascicoli quotidiani che è Il Giornale.
Metti caso che qualcuno (D’Alema) esponga il suo parere sui fatti che hanno portato Scajola a dimettersi, ed ecco che puntualmente Sallusti tira fuori le guerre puniche, formula editoriale consueta nel giornale della famiglia Berlusconi, e puntando il dito contro D’Alema lo accusa a sua volta di un fatto successo 15 anni fa, aggiungendo la solita supponente frase secondo cui “gli italiani non accettano moralismi” da uno come lui.
Al di là del fatto che l’opinione degli italiani occorrerebbe chiederla agli italiani poiché, per esempio, pur essendo italiano, in Sallusti o nel Giornale io non mi ci riconosco affatto, ma dico, si può davvero pensare che l’essersi ritrovati quindici anni or sono coinvolti in uno scoop sulle pagine dello stesso Giornale, per una questione che riguardava il costo di un affitto a equo canone pagato da D’Alema, abbia la stessa gravità di ciò che ci raccontano gli attuali fatti?
Infelice paragone! E siccome un’altra consuetudine che accomuna certi giornalisti a certi uomini politici (prevalentemente del centro destra) è quella ormai fastidiosamente nota di alzare i toni interrompendo e provocando senza tregua l’interlocutore, dal mio punto di vista bene ha fatto D’Alema (che pure non riscuote la mia sviscerata simpatia) a mandare Sallusti letteralmente a “farsi fottere”.
La mia opinione (e parlo per me) è che ne ho le palle piene di assistere alle continue dimostrazioni di maleducazione e inciviltà dei vari Sallusti, Lupi, Ravetto, Ghedini e compagnia bella, e mi chiedo se sia il caso di continuare a invitare in tivù personaggi che con la loro presenza rendono impossibile la comprensione di un dibattito, snaturando lo scopo stesso di un qualsiasi talk-show.

Vedi il video (se ci tieni…): clicca qui.

Prendi una notizia, come per esempio quella che ha messo nell’angolo l’ex ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola di cui, come mi ha scritto quella fine umorista di zia Marta, ora almeno in parte si capisce di “quale” sviluppo economico si occupasse.

Prendi un dibattito televisivo, come per esempio la puntata di Ballarò di ieri sera, aperta come sempre da Crozza e i suoi interrogativi («ma… Scajola… che minchia ha fatto come ministro in questi due anni?»), puntata in cui tra gli altri erano ospiti D’Alema, Renzi, Lupi, Granata e quel gran simpaticone di Sallusti, vicedirettore di quel libro di storia a fascicoli quotidiani che è Il Giornale.

Metti caso che qualcuno (D’Alema) esponga il suo parere sui fatti che hanno portato Scajola a dimettersi, ed ecco che puntualmente Sallusti tira fuori le guerre puniche, formula editoriale consueta nel giornale della famiglia Berlusconi diretto da Feltri, di cui Sallusti è vice, e puntando il dito contro D’Alema lo accusa a sua volta di un fatto successo 15 anni fa, aggiungendo la solita supponente frase secondo cui “gli italiani non accettano moralismi” da uno come lui.

Al di là del fatto che l’opinione degli italiani occorrerebbe chiederla agli italiani poiché, per esempio, pur essendo italiano, in Sallusti o nel Giornale io non mi ci riconosco affatto, ma dico, si può davvero pensare che l’essersi ritrovati quindici anni or sono coinvolti in uno scoop sulle pagine dello stesso Giornale, per una questione che riguardava il costo di un affitto a equo canone pagato da D’Alema, abbia la stessa gravità di ciò che ci raccontano gli attuali fatti?

Infelice paragone! E siccome un’altra consuetudine che accomuna certi giornalisti a certi uomini politici (prevalentemente del centro destra) è quella ormai fastidiosamente nota di alzare i toni interrompendo e provocando senza tregua l’interlocutore, dal mio punto di vista bene ha fatto D’Alema (che pure non riscuote la mia sviscerata simpatia) a mandare Sallusti letteralmente a “farsi fottere”.

La mia opinione (e parlo per me) è che ne ho le palle piene di assistere alle continue dimostrazioni di maleducazione e inciviltà dei vari Sallusti, Lupi, Ravetto, Ghedini e compagnia bella, e mi chiedo se sia il caso di continuare a invitare in tivù personaggi che con la loro presenza rendono impossibile la comprensione di un dibattito, snaturando lo scopo stesso di un qualsiasi talk-show.

4 commenti leave one →
  1. 6 Maggio 2010 13:20

    Caro Ciiiro! (figlio di Milo?): meglio un cinghiale sullo stomaco (come nella pubblicità);
    Caro Barabba Marlin: ohibò, mi sembra che l’unico fermo sulle sue posizioni sia don Silvio che continua imperterrito a dire le sue zz per ritrattarle un quarto d’ora dopo… (troppa libertà di stampa, complotto della magistratura contro il governo… bla bla bla). Ma la neuro che fa…???;
    Caro Leo: e come darti torto???

    E fra un po’ vedremo a chi tocca, visto che già si parla di altri 15 acquisti sospetti… Altri UFI (Utilizzatori Finali Inconsapevoli)?

  2. leo permalink
    6 Maggio 2010 09:13

    Ciao Eno. Nemmeno io sono un dalemiano ma quanno ce vò ce vò

  3. 6 Maggio 2010 01:33

    penso che mai come ieri sera D’Alema abbia rappresentato i sentimenti del “suo popolo”.

  4. ciiiro permalink
    5 Maggio 2010 23:39

    non basterebbe un bancale di effervescente brioschi per digerire quelli come sallusti lupi e via dicendo. Ciao

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